La pergola bioclimatica è la versione innovativa di ultima generazione del classico gazebo: si differenzia da questo però per alcune caratteristiche che la rendono una soluzione perfetta.
Non a caso, negli ultimi anni le pergole bioclimatiche sono diventate gettonatissime: sono sempre di più coloro che scelgono questo tipo di pergolati e le ragioni sono diverse.
I vantaggi di una pergola bioclimatica sono evidenti su più fronti: non solo la si può regolare orientando le lamelle in modo da seguire la direzione del sole, ma si può anche chiudere sul lato superiore in caso di pioggia.
Dal punto di vista estetico, le pergole bioclimatiche vantano un design innovativo ma al tempo stesso in grado di adattarsi all’ambiente circostante.
Il vero e proprio boom delle pergole bioclimatiche c’è stato qualche mese fa, quando è stata chiarita la normativa edilizia relativa a queste costruzioni. Un tempo infatti c’era un po’ di incertezza dal punto di vista burocratico e non era chiaro se servissero dei permessi specifici o meno. Vediamo tutto quello che c’è da sapere sulla pergola bioclimatica: come funziona e cosa bisogna fare per installarne una.
Pergola bioclimatica: cos’è e come funziona
La pergola bioclimatica non è altro che un pergolato che può essere installato sia in continuità con l’edificio e quindi adiacente la casa oppure in qualsiasi altra parte del giardino. La particolarità di questi pergolati innovativi sta nel sistema a lamelle orientabili, che consente di ottenere sempre il miglior comfort in base alle condizioni climatiche. Per favorire una maggior aerazione ad esempio si possono tenere tutte le lamelle aperte, mentre si possono socchiudere leggermente per evitare che i raggi del sole diano fastidio. In caso di pioggia, basta chiudere completamente le lamelle e si può rimanere al riparo senza essere costretti ad entrare in casa. Alcuni modelli si possono chiudere anche lateralmente, con un sistema automatico.
Pergola bioclimatica: servono permessi particolari?
C’è una novità sostanziale nel mondo delle pergole e riguarda la recente entrata in vigore del glossario del “decreto edilizia libera” che chiarisce quali interventi edilizi possono essere portati a termine senza dover richiedere autorizzazioni preventive. Fra questi, i progetti relativi alle pergole, ora installabili senza complicate richieste visto che si tratta di un intervento assimilabile a quelli di edilizia libera.
Una notizia che, tanto per progettisti quanto per aziende del settore e committenti, agevola ogni tappa del processo. Alla base della nuova normativa la constatazione che l’installazione, la riparazione, la sostituzione o il rinnovamento di pergolati, come anche di tende da sole o vele, non ha rilevanza edilizia e svolge una funzione accessoria di arredo dello spazio esterno.
“Si tratta di una autentica rivoluzione per l’intero comparto dato che il decreto svincola dall’incombenza di pratiche e richieste particolari per l’installazione di schermature solari e pergolati che risponde alle più recenti tendenze del trascorrere sempre più del tempo all’aria aperta, soprattutto nella bella stagione”, dichiara Aristide Radaelli, amministratore di BT Group.
“Il glossario entra in vigore nel pieno della primavera quando le persone sono più sensibili e attente all’arredamento del proprio spazio esterno in giardino e sul terrazzo del proprio appartamento”.
Le detrazioni
Anche per il 2019 è previsto l’ecobonus (detrazione del 50%) per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari mobili – come tende da sole e pergole – negli edifici esistenti. L’agevolazione fiscale è di massimo 60.000 euro, che corrisponde a una fornitura massima pari a 92.000 euro, posa in opera inclusa.
Tutte le spese devono essere sostenute nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2019.